Nivolumab più chemioterapia nel tumore polmonare non-a-piccole cellule metastatico con mutazione di EGFR dopo progressione della malattia con gli inibitori della tirosina chinasi di EGFR: risultati finali di CheckMate 722
Lo studio di fase III CheckMate 722 ha valutato Nivolumab ( Opdivo ) più chemioterapia rispetto alla chemioterapia nei pazienti con tumore al polmone non-a-piccole cellule ( NSCLC ) metastatico con mutazione del recettore del fattore di crescita epidermico ( EGFR ) dopo progressione della malattia con inibitori della tirosina chinasi ( TKI ) di EGFR.
I pazienti con progressione della malattia dopo terapia inibitori tirosin-chinasici di EGFR di prima o seconda generazione ( senza mutazione T790M di EGFR ) oppure con Osimertinib ( con/senza mutazione T790M ) sono stati assegnati in modo casuale a Nivolumab ( 360 mg una volta ogni 3 settimane ) più chemioterapia con doppietto di Platino ( una volta ogni 3 settimane) o la sola chemioterapia con doppietto di Platino ( una volta ogni 3 settimane ) per quattro cicli.
L'endpoint primario era la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ). Gli endpoint secondari includevano i tassi di sopravvivenza libera da progressione a 9 e 12 mesi, la sopravvivenza globale ( OS ), il tasso di risposta obiettiva ( ORR ) e la durata della risposta ( DoR ).
Complessivamente, 294 pazienti sono stati assegnati in modo casuale. All'analisi finale ( follow-up mediano, 38.1 mesi ), la sopravvivenza libera da progressione non è risultata significativamente migliorata con Nivolumab più chemioterapia rispetto alla chemioterapia ( mediana, 5.6 vs 5.4 mesi; hazard ratio HR, 0.75; PFS=0.0528 ), con tassi di sopravvivenza libera da progressione a 9 e 12 mesi rispettivamente del 25.9% rispetto al 19.8% e del 21.2% rispetto al 15.9%.
Le analisi post hoc dei sottogruppi di sopravvivenza libera da progressione hanno mostrato una tendenza a favore di Nivolumab più chemioterapia nei pazienti con tumori che presentavano mutazioni sensibilizzanti di EGFR ( HR, 0.72 ), una linea di precedenti inibitori tirosin-chinasici di EGFR ( 0.72 ), o entrambi ( 0.64 ).
La sopravvivenza globale mediana è stata di 19.4 mesi con Nivolumab più chemioterapia rispetto a 15.9 mesi con chemioterapia, mentre il tasso di risposta obiettiva è stato del 31.3% versus 26.7%, e la durata della risposta mediana è stata rispettivamente di 6.7 contro 5.6 mesi.
Eventi avversi correlati al trattamento di grado 3/4 si sono verificati nel 44.7% e nel 29.4% dei pazienti trattati rispettivamente con Nivolumab più chemioterapia e chemioterapia da sola.
Nivolumab più chemioterapia non ha migliorato significativamente la sopravvivenza libera da progressione rispetto alla chemioterapia nei pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule metastatico con mutazione di EGFR precedentemente trattati con inibitori della tirosin-chinasi di EGFR. Non sono stati identificati nuovi segnali di sicurezza. ( Xagena2024 )
Mok T et al, J Clin Oncol 2024;42:1252-1264
Pneumo2024 Onco2024 Farma2024
Indietro
Altri articoli
Sintilimab più chemioterapia per i pazienti con cancro polmonare non-a-piccole cellule non-squamoso con mutazione di EGFR con progressione della malattia dopo terapia con inibitori della tirosina chinasi di EGFR: studio ORIENT-31
Nella prima analisi ad interim dello studio ORIENT-31, rispetto alla sola chemioterapia, Sintilimab più Bevacizumab biosimilare IBI305 più chemioterapia (...
Tumore polmonare non-a-piccole cellule: trattamento della resistenza agli inibitori tirosin-chinasici EGFR - Lineeguida AIOT 2023
La maggior parte dei pazienti con carcinoma del polmone non-a-piccole cellule ( NSCLC ) e mutazione di EGFR trattati in prima...
Sintilimab più Bevacizumab biosimilare IBI305 e chemioterapia nel tumore polmonare non-a-piccole cellule non-squamoso EGFR-mutato progrediti in terapia con inibitori di EGFR: studio ORIENT-31
Gli inibitori VEGF possono aumentare l'efficacia dell'immunoterapia. Tuttavia, nonostante gli elevati tassi di risposta iniziale, quasi tutti i pazienti alla...
Nivolumab, Nivolumab - Ipilimumab e inibitori della tirosin-chinasi di VEGFR come trattamento di prima linea per il carcinoma a cellule chiare metastatico: studio BIONIKK
In precedenza era stato riportato un classificatore di espressione genica a 35 geni in grado di identificare quattro gruppi di...
Cambiamenti cutanei e rischio di gravi eruzioni di tipo acneico con la terapia a base di inibitori di EGFR
La valutazione strumentale ha dimostrato rapidi cambiamenti infiammatori della cute associati agli inibitori del recettore del fattore di crescita epidermico...
Gli inibitori della tirosin-chinasi di VEGFR aumentano significativamente il rischio di reazioni cutanee mano-piede
Una meta-analisi ha evidenziato che l'impiego degli inibitori della tirosin-chinasi del recettore del fattore di crescita dell'endotelio vascolare ( VEGFR...
Neuropatia con inibitori tirosin-chinasici di VEGFR
È stata esaminata l'associazione della neuropatia periferica con l'uso di inibitori della tirosin-chinasi del recettore del fattore di crescita dell'endotelio...
Carcinoma del colon-retto metastatico con mutazione BRAF: la tripla combinazione di inibitori di BRAF, MEK ed EGFR prolunga la sopravvivenza globale
La combinazione della tripletta composta da inibitore BRAF, Encorafenib ( Braftovi ), inibitore MEK, Binimetinib ( Mektovi ), e inibitore...
Risposta a livello del sistema nervoso centrale: Osimertinib versus inibitori della tirosin-chinasi di EGFR standard nei pazienti con carcinoma del polmone non-a-piccole cellule avanzato EGFR-mutato, non-trattato
E' stata riportata l’efficacia nel sistema nervoso centrale ( CNS ) di Osimertinib ( Tagrisso ) rispetto agli inibitori della...